Galleria Gliacrobati presentaL’APOCALISSE un’esposizione di Mauro Gottardo a cura di Bianca Tosatti e Tea Taramino L’Apocalisse, esposizione dell’artista Mauro Gottardo, a cura di Bianca Tosatti e Tea Taramino, in mostra fino a sabato 30 dicembre 2023. Mostra monografica dedicata al ciclo dell’Apocalisse di Mauro Gottardo, un artista straordinario per la qualità del linguaggio visivo in grado di mostrare sia le sue più intime paure e conoscenze sia un ampio e originale repertorio grafico e calligrafico. Questa mostra vuole essere un progetto inclusivo che propone importanti collegamenti di senso tra Arte Contemporanea e arti considerate marginali come Art Brut, Outsider Art, Arte Irregolare; un’impresa culturale consapevole che l’arte é anche fatto di persone capaci di scompaginare le certezze acquisite proprio quando, oggi più che mai, sono messe in crisi dai cambiamenti imprevisti nel campo della salute pubblica, dell’economia e della convivenza sociale. La mostra é un invito alle istituzioni culturali e ai singoli a utilizzare questo tempo difficile dominato da conflitti internazionali per guardare negli angoli più nascosti della produzione culturale indipendente dove si accampano energia intellettuale, maestria e visioni capaci di commentare l’attualità da angolazioni inedite, talvolta abbaglianti. L’Apocalisse (2008 – 2015) di Mauro Gottardo è un’opera visionaria densa di riferimenti simbolici, spesso profetici, letterari, religiosi, sessuali e politici, composta da 270 elementi di diverse dimensioni: figure umane, animali mitici, simbologie che si ripetono e si alternano su un tappeto di scritture visive, sovente tracciate su carte di recupero. Così L’Apocalisse diventa un archivio segreto di testimonianze, collegamenti, premonizioni, riferibili alla minaccia del potere in tutti i suoi aspetti: da quello economico, politico e culturale alla aggressività nei confronti della salute fisica e mentale umana. Oggi più che mai ci sembra il momento giusto per avvicinarci a tale capolavoro sconosciuto e complesso che merita di essere apprezzato in ambiti culturali pubblici. Il ciclo di lavoro sull’Apocalisse inizia nel 2008 stimolato dalla visione, presso il Museo Diffuso della Resistenza di Torino, di (R)esistere per immagini, una mostra su Germano Facetti, grafico internazionale, documentatore e testimone della storia del “secolo dell’odio”. In particolare, a ispirare Gottardo è la “scatola gialla” che conteneva il suo taccuino della prigionia in campo di concentramento fatto di disegni, foto e appunti per quello che sarebbe poi divenuto il documentario “The yellow box” di Tony West. Partner Forme in bilico aps, Fermata d’autobus Onlus, Dipartimento Educazione GAM/ Galleria d’arte Moderna e Contemporanea / Fondazione Torino Musei, Dipartimento Educativo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Tactile Vision Onlus Con il sostegno di Città di Torino e Fondazione CRT Evento nell’ambito dei progetti Panopticon – Rassegna Singolare e Plurale – Per arte e per lavoro Galleria Gliacrobati Via Luigi Ornato, 4, 10131 Torino Giovedì e venerdì dalle 16.00 alle 19.30Sabato dalle 11.00 alle 19.30 info@gliacrobati.com www.gliacrobati.com Mauro Gottardo Nato a Bardonecchia nel 1965, vive e lavora in proprio a Torino. Ha frequentato l’Istituto Professionale Franco Balbis dove si è specializzato in grafica e in diverse tecniche di stampa. In seguito ha tenuto corsi di serigrafia per le scuole. Durante un periodo di lavoro come tipografo ha scoperto l’amore per l’arte grafica e il lettering. Ha partecipato negli anni 1995 e 1996 a diverse mostre collettive in Italia e presso: Begijnof Centrum voor Kunsten, Bruxelles; Galeria Posada del Corregidor, Santiago del Cile; Biola University, La Miranda (California); Queens College, Cambridge (Inghilterra). Da allora alterna esposizioni personali a lunghi periodi di silenzio.Tra le personali: Effetti collaterali (2018) a cura di Bianca Tosatti, Maroncelli 12, Milano; La biro o la fine del mondo (2012) a cura di Alfredo Accattino, Teatro Palladium dell’Università degli Studi Roma Tre; Sphaerula vagula (2007), a cura di Enzo Biffi Gentili, doppia personale con Luciano Lattanzi, MIAAO – Museo Internazionale Arti Applicate Oggi, Torino; Skeptik Sindrome (2006), NSK Art Institute, Lubiana; Inverno scettico (2004) e Rotoli (2003), Alice Van Dam, Torino. Collettive recenti: Fabbricanti di universi. Artisti visionari e outsider dell’immaginario fantastico moderno (2019) nell’ambito di AxTO – Azioni per le periferie urbane della Città di Torino e Presidenza del Consiglio dei Ministri, a cura di MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza e Forme in Bilico; Fuoriserie (2017) a cura di Daniela Rosi e Tea Taramino, PARI – Polo delle Arti Relazionali e Irregolari, Palazzo Barolo, Torino. La Galleria La Galleria Gliacrobati nasce nel 2017 da un’idea dell’associazione Onlus Fermata d’Autobus per proporre uno spazio espositivo che guarda alle complessità e fragilità dell’esistente – volto al dialogo internazionale fra arte contemporanea mainstream e non per indagarne le preziose, porose e frastagliate aree di confine. A tale scopo si valorizzano le ricerche di autori e autrici che operano al di fuori del sistema ufficiale dell’arte, in modo indipendente o in luoghi protetti: autodidatti, outsider o artistә che provengono da zone di guerra o da aree di crisi economica e culturale. Particolare voce viene data all’arte contemporanea come strumento di riflessione e di contrasto alle violazioni dei diritti umani e alla violenza di genere. La galleria è diretta dal Team Gliacrobati (una équipe di professionisti tra cui artisti, critici, storici dell’arte, psicoterapeuti, arte terapeuti, sociologi, ecc. Il nostro lavoro si pone inoltre l’obiettivo di tessere trame di riconnessione fra l’Arte e la sua funzione di cura e di strumento di indagine della psiche, funzione che pur non costituendo necessariamente il fine della vocazione creativa, ne è certamente una delle sue conseguenze più dirette. I progetti da noi realizzati investigano il concetto di Arte in relazione con la sua capacità di sublimare lacerazioni, intercettare fragilità, scavare dentro le emozioni, porre interrogativi e attivare quei processi di visione che l’immaginario collettivo tende a dissimulare sotto l’ordinarietà del quotidiano, recuperando così una dimensione sociale dell’Arte e restituendo all’Artista il suo ruolo di inventore di nuovi mondi e creatore di ponti tra il nostro vissuto e la complessa profondità dell’esistenza. Oltre all’attività espositiva, la Galleria Gliacrobati sostiene un atelier-laboratorio aperto ad artisti e pazienti psichiatrici con doppia diagnosi, coordinato da Carola Lorio arte terapeuta foto-arte terapeuta e Francesco Sena, realizzato in collaborazione con le comunità terapeutiche Fermata d’Autobus e Fragole Celesti (vedi Collettivo Gliacrobati) e organizza anche laboratori temporanei per altri pubblici: bambini, anziani e pubblico adulto. In un momento storico in cui la bellezza sembra perdere terreno per il prendere spazio di una quotidianità brutalizzata e strozzata dalla violenza, proprio l’esperienza artistica, con il suo guardare dentro e portare fuori, può essere strumento di resistenza e fornire una nuova chiave di lettura dei rapporti umani. |
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